Sismi e nervosismi

Oggi voglio scrivere un articolo veloce. Chissà se ci riuscirò.

Una settimana fa (il 2 giugno, alle 23) sono tornata a Firenze dopo due vorticose settimane di viaggio in Giappone. Durante la mia permanenza si sono verificati due terremoti nel Paese del Sol levante. Che dire? Ordinaria amministrazione: non me ne sarei neppure accorta, se non fosse stato per i messaggi di amici e parenti che dall’Italia mi chiedevano se fossi viva e vegeta. Questioni di prospettiva.

I curiosi possono farsi un’idea preliminare del mio viaggio in Giappone cercando su Twitter l’hashtag #KikiInJapan. [Nota per i maliziosi: Il tizio con me nelle foto è Michele, un amico che vive in Giappone, non Luigi.]
Inoltre prometto che posterò su questo blog adeguata documentazione fotografica e non del mio viaggione, ma al momento non posso dedicarmi a queste amenità perché devo preparare l’ultimo esame prima della laurea triennale. E dopo quello dovrò preparare la tesi… Insomma, voi preparatevi al mio assenteismo.

Oggi però volevo dire che ai nervosismi universitari si affianca quello dovuto all’essere presentata stasera al padre del mio ragazzo. Odierno sisma personale.
Tanto per tranquillizzarmi, il fanciullo mi dipinse la sua famiglia come una fortezza inespugnabile di severità e austerità.
Ne consegue che fino a oggi mi sono innervosita; ma ieri ho parlato con i miei genitori e i miei amici e finalmente sono giunta a delle verità rincuoranti, che voglio condividere per convincermene appieno.

1) Io sto con Luigi, non con la sua famiglia: basta che io piaccia a lui.
2) Se Luigi vuole presentarmi (cosa che mai si sarebbero sognate di fare altre persone con cui sono uscita), vuol dire che è fiero di me. <3 3) Se ho così tante cose in comune con Luigi, mi sembra plausibile trovare degli argomenti di conversazione con chi l'ha cresciuto. 4) Se anche di primo acchito non piacessi ai suoi parenti, dato che ho in programma di rimanere tra i piedi ancora per un po', alla lunga si abituerebbero alla sottoscritta. 5) Quando mai io non faccio una buona impressione?

Ecco, visto? Questioni di prospettiva.

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